Pane e pomodoro.

Paolo Nelli
Paolo Nelli

Il libro:

“Trattato di economia affettiva”  di Paolo Nelli (La Nave di Teseo, 2018)

La trama:

Nello era ancora un bambino, emigrato al nord dall’Abruzzo al seguito della numerosa famiglia, quando il Paese viveva quella straordinaria stagione di crescita economica e sociale che sarebbe stata conosciuta come il “miracolo economico italiano”.

La merenda di Nello sarà con pane e pomodoro dell’orto spresciato. Buonissimo” ma i compagni di gioco giù in cortile “schifano il pane e pomodoro. I loro genitori gli hanno spiegato che è una cosa che hanno portato su i terroni. A Nello pane e pomodoro piace, ma adesso si vergogna di mangiarlo in cortile“.

Chi è nato negli anni ’50  solo dopo qualche decennio , tra le aule di magisteri di Economia o Sociologia per esempio, avrebbe compreso che quelle straordinarie trasformazioni dello stile di vita, del linguaggio e dei costumi degli italiani, accompagnati da un deciso aumento del tenore di vita delle famiglie, avrebbero rappresentato quella irripetibile accelerazione della crescita economica soprannominata  appunto “miracolo economico italiano”, o più semplicemente “boom”.

L’Italietta rurale diveniva, poco a poco e a sua insaputa, quell’Italia adulta che si sarebbe seduta con orgoglio alla tavola dei consessi internazionali, nientemeno che una delle principali potenze industriali dell’Occidente (ma mantenendo l’intreccio ibrido fra la persistenza di consuetudini arcaiche e l’irruzione di mode e usanze orecchiate dall’estero).

Ma mentre l’Italia cambiava perdevamo pezzi della nostra infanzia.

Perdevamo la semplicità disarmante di pane e zucchero, la sontuosa untuosità di pane e pomodoro e olio e un pizzico di sale e un sentore di origano, il lusso raro di un panino bianco fragrante di forno imbottito di una fetta (una) di mortadella. Sbavavamo invece per il miraggio bicolore della Cremalba, per la dolcezza del Golosino base di wafer e una nuvola di panna racchiusa in un guscio sottile di cioccolato, per quel miscuglio gianduioso e stupefacente (nel senso della dipendenza) di cacao e nocciole che è la Nutella (ma”vogliamo stare tutta la vita a rimpiangere la Nutella?“).

Che fatica adesso per noi genitori e nonni, divenuti adulti votati a una nutrizione sana e consapevole, recuperare figli e nipoti alla santità delle nostre merende antiche. Ci vorrebbe un altro miracolo.

Per chi non ha vissuto quell’epoca irripetibile, il libro di Paolo Nelli è un vero e proprio trattato ricco di informazioni economiche e sociali veicolate con l’espediente accattivante e riuscitissimo della narrazione romanzesca.

Ma il romanzo è anche una trappola di emozioni intense e di nostalgici ricordi per il lettore che ha superato i 50 anni.

La ricetta: pane e pomodoro

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Nel suo trattato eno-gastronomico-sessuale intitolato  “Le ricette immorali”  (Feltrinelli)  Manuel Vazquez  Montalban scrive: “E’ indispensabile che tutti gli esseri e tutti i popoli saggi della terra capiscano che pane e pomodoro è un paesaggio fondamentale dell’alimentazione umana”.  La ricetta è tratta dallo stesso libro.

Ingredienti

    pane

    pomodori maturi

    olio

    sale

Preparazione

Fette di pane casereccio, con mollica, del giorno prima. Pomodori maturi tagliati a metà e sfregati sul pane dove lasciano i semi, l’acquetta e la polpa strappata alla pelle dalla ruvidità del pane.

Sale ben distribuito: deve essere umido.

Un filo d’olio. Prendere ogni fetta di pane con le dita dalla parte della crosta, stringerla e lasciarla poi andare in modo che l’olio si sparga liberamente.